IX WOA

Verona 2008

COMITATO SCIENTIFICO
Domenico Bodega
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Arnaldo Camuffo
Università di Padova
Anna Comacchio
Università Cà Foscari di Venezia
Stefano Consiglio
Università Federico II di Napoli
Luigi Golzio
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Andrea Pontiggia
Università degli Studi di Cassino

Descrizione

Esattamente settanta anni fa due contributi che sono alla base degli studi sull’organizzazione, da differenti prospettive, hanno posto in evidenza come l’organizzazione possa fare la differenza: Barnard (1938) individuando nell’organizzazione un sistema cooperativo tra persone deliberato e finalizzato, che è più efficace di un singolo individuo nel raggiungimento di un obiettivo; Coase (1937) individuando nell’organizzazione un sistema di relazioni che, a certe condizioni, è più efficiente del mercato nella gestione di una transazione.

Gli studi sull’organizzazione in questi decenni hanno affrontato molti altri temi, tuttavia il problema di ricerca che pone il quesito se l’organizzazione faccia la differenza è rimasto centrale e con i cambiamenti più recenti lo è diventato ancora di più oggi.

La questione si pone su ambedue le elementi della domanda.

Da un lato, con riferimento all’organizzazione, ci si chiede quali scelte organizzative e di gestione delle risorse umane siano necessarie oggi per fare la differenza.

Ci si interroga sui sistemi di governance delle relazioni interorganizzative e dell’organizzazione, sulle nuove forme organizzative, sul ruolo del capitale umano. Ma anche sui processi che rendono più o meno diverse le organizzazioni, domanda che ha forti implicazioni anche di metodo di ricerca. Si studiano i processi di selezione a livello di popolazioni organizzative, i processi di imitazione e istituzionalizzazione, il posizionamento delle imprese in una rete di relazioni, l’apprendimento e le capabilities aziendali, gli schemi cognitivi individuali.

Dall’altro, con riferimento alla differenza, è centrale oggi negli studi sull’organizzazione e sui sistemi di gestione delle risorse umane l’interrogativo sul rapporto di causalità che lega queste variabili alla performance. Ci si interroga sul tipo di differenza che deve essere analizzato se si tratti di differenze rilevabili nel mercato dei capitali, nel mercato del lavoro, in quello delle idee e delle innovazioni o in quello di sbocco. Ci si interroga su come le differenze vadano misurate, sotto un profilo economico-finanziario, di market value, di efficienza e flessibilità, di innovazione, di motivazione e identità. Un problema riguarda l’univocità o la molteplicità delle differenze e quindi delle misure.

Questi due elementi della domanda possono essere approfonditi sulla base di alcuni interrogativi:

Perché l’organizzazione fa la differenza?

Come l’organizzazione fa la differenza?

Quando l’organizzazione fa la differenza?

Dove l’organizzazione fa la differenza? Quali misure per la differenza?


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